Nel terzo trimestre del 2020 i distretti agroalimentari italiani hanno realizzato nel complesso oltre 5 miliardi di euro di vendite all’estero, con una crescita del +2,3% rispetto allo stesso periodo del 2019. Secondo un report di Intesa Sanpaolo, è “una cifra record per le esportazioni distrettuali agro-alimentari italiane, che mai avevano superato i 5 miliardi nel trimestre estivo”. Il maggior contributo alla crescita arriva dalla filiera della pasta e dolci, il cui successo sui mercati internazionali non accenna ad arrestarsi: +4,1% nel terzo trimestre, che, sommato ai forti progressi dei mesi precedenti, porta il bilancio dei primi nove mesi dell’anno a sfiorare i dieci punti percentuali (+9,9% tendenziale).
L’Asia è sempre più protagonista come importatore di Made in Italy.
Il Covid-19 ha rappresentato un fattore di accelerazione del consumatore per benessere, attenzione alla salute e ruolo del cibo per la sua salvaguardia. Fattori che hanno impresso un importante effetto-traino per i prodotti biologici.
L’Italia è al primo posto tra i Paesi che producono i prodotti di maggiore qualità secondo il consumatore cinese, sia relativamente ai prodotti alimentari in generale (il 17% indica “Italia” quando pensa ad un Paese produttore di eccellenze del F&B) sia per quelli a marchio bio (18%). Il 19% dei consumatori cinesi dichiara di aver acquistato almeno una volta nell’ultimo anno alimentari o bevande Made in Italy a marchio bio.
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